L’Ala Roi: un nuovo tesoro per Vicenza

L’apertura dell’Ala Roi al Museo Civico di Palazzo Chiericati rappresenta un momento di straordinaria importanza per Vicenza e per i suoi visitatori. Questo nuovo spazio espositivo, dedicato al Marchese Giuseppe Roi, grande amico, mecenate e sostenitore del museo, è il risultato di un accurato progetto di restauro e rinnovamento e celebra il patrimonio artistico della città attraverso una ricca e affascinante narrazione che abbraccia secoli di arte, storia e cultura.

L’Ala Roi accoglie oltre 300 opere d’arte di altissimo livello, offrendo una straordinaria panoramica sul Seicento, il Settecento e l’Ottocento.

Per il Seicento, spiccano le opere di Saraceni, Cairo, Vermiglio e la magnifica Allegoria delle quattro Età (1625 ca.) di Antoon Van Dyck, un gioiello del suo periodo italiano. La stagione barocca trova il suo apice nei dipinti di Pietro Della Vecchia, Francesco Maffei e Giulio Carpioni, la cui tela con il celebre putto con bolle di sapone rappresenta la fragilità e la levità dell’esistenza umana. Il percorso espositivo prosegue con un crescendo di capolavori pittorici.

Il Settecento si illumina con la grandezza di Piazzetta e Cignaroli, culminando nella straordinaria Verità svelata dal Tempo di Giambattista Tiepolo. A seguire il corpus unico di bozzetti in terracotta e terracruda di Orazio Marinali e della sua bottega, affiancati da busti e sculture in marmo, pietra e gesso. Nella Galleria dei Capricci e dei Paesaggi, i dipinti di maestri come Marco e Sebastiano Ricci, Carlevarijs e Zais dialogano con arredi e arti decorative, evocando l’eleganza della museografia d’ambiente.

Una delle sezioni più suggestive è quella dedicata alla tradizione tessile vicentina. La grande teca climatizzata ospita la preziosa collezione Marasca, un lascito del 1873 che documenta l’eccellenza della produzione serica locale tra Settecento e Ottocento attraverso disegni, campionari e tessuti, affiancati ad abiti e accessori in seta ricamata. Questo affondo nella storia produttiva della città è arricchito da ritratti che mostrano tessuti dipinti in perfetta sintonia con la collezione, come quello settecentesco di Minerva Trissino del Vello d’Oro.

L’Ottocento chiude il percorso con i ritratti di Giovanni Busato e le opere del cesellatore Bartolomeo Bongiovanni, testimoniando un’epoca di transizione e nuovi fermenti artistici.

Il restauro dell’ala, avviato quasi dieci anni fa, segna un percorso unitario e coerente, dove l’illuminotecnica e l’allestimento moderno valorizzano le opere e offrono un’esperienza coinvolgente. La visita si svolge come un viaggio tra memorie e bellezza, guidato da soluzioni cromatiche e percorsi tematici pensati per ogni tipo di pubblico.

Questa apertura è parte di un progetto di profonda trasformazione del museo, che si completerà con il rinnovamento degli spazi per l’accoglienza e il recupero ad uso pubblico della corte interna: l’obiettivo è fare di Palazzo Chiericati una cittadella delle arti e della cultura nel cuore di Vicenza, dove passato e presente si intrecciano in un racconto capace di incantare ogni visitatore.

Alcuni dei capolavori in esposizione

Domenico Peterlin, Dante in esilio

Domenico Peterlin, Dante in esilio, 1860-1865

Antoon Van Dyck, Le quattro età dell’uomo

Antoon Van Dyck, Le quattro età dell’uomo, 1625 -1627

Pietro Roi, Giulietta e Romeo

Pietro Roi, Giulietta e Romeo, 1882

Pietro Della Vecchia, Il chiromante

Pietro Della Vecchia, Il chiromante, 1650

Giambattista Tiepolo, La Verità svelata dal Tempo

Giambattista Tiepolo, La Verità svelata dal Tempo, 1745

Giulio Carpioni, Allegoria della Fragilità

Giulio Carpioni, Allegoria della Fragilità, 1660-1670

Giovanni Busato La contessa Beatrice Salvi Anselmi

Giovanni Busato, La contessa Beatrice Salvi Anselmi, 1857

Giovanni Busato, Ritratto di Guido Garbinati

Giovanni Busato, Ritratto di Guido Garbinati, 1874

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Francesco Cairo Erodiade con la testa del Battista

Francesco Cairo, Erodiade con la testa del Battista, 1634-1635

Giambattista Piazzetta, Estasi di San Francesco

Giambattista Piazzetta, Estasi di San Francesco, 1729

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